Tutti siamo artefici della nostra vita, ma spesso le esperienze dolorose alzano barriere fra noi e la nostra serena realizzazione, limitandoci.
Ciò accade perché c’è una parte di noi che, rimossa, ci procura tali situazioni affinché, affrontandole, noi possiamo portare in luce la totalità del nostro essere.
Il nostro equilibrio ottimale, infatti, viene raggiunto quando la barriera fra conscio e inconscio è morbida, quando non vi è rigidità di giudizi o preclusioni aprioristiche.
Se vogliamo guarirci effettivamente dalla tendenza a crearci esperienze indesiderate, dobbiamo essere determinati nell’affrontare le parti incon-sce della nostra mente, conoscerle, non giudicarle e dare loro lo spazio e la dignità di cui hanno diritto.
Non esiste infatti una parte di noi che non abbia diritto di cittadinanza nella nostra personalità, che debba essere repressa e soffocata perché qualcuno o qualcosa ci ha impedito di accettarla ed esprimerla.
Per raggiungere l’equilibrio, la nostra evoluzione interiore ci porterà quindi ad affrontare queste emozioni negative, e organizzarle senza inibirci e indurci ad atteggiamenti o comportamenti lesivi per la nostra completezza.
La nostra realtà esteriore è il riflesso della nostra realtà interiore: dobbiamo forse deciderci ad accettare che c’è una parte di noi che attrae esperienze dolorose o persone che non ci piacciono e che questa parte (SE’-OMBRA) ha un suo motivo di esistere.
Solo accettandola quale parte integrante e conoscendola, potremo guarire dagli effetti che ci causa.
Una volta che ciò è avvenuto non attrarremo più quelle esperienze oppure non influiranno più negativamente su di noi: saremo in grado di viverle in modo sano equilibrato e libero da tensioni, soddisfatti dalla sensazione di completezza.