Chicca Morone intervista il Prof. Alessandro Meluzzi

“Astri inclinant, non necessitant” e se esiste un minimo fondamento in questa affermazione, si potrebbe intravvedere in questo professore – dalla tumultuosa vita – il senso di Giustizia determinato dall’appartenenza al segno zodiacale della Bilancia.

Sfortunatamente questo periodo storico non è proprio il migliore per esprimere il proprio sostrato animico, o, a scelta, è proprio l’occasione per far emergere con tutto il vigore le caratteristiche che abbiamo in potenza e che sono soffocate continuamente da una situazione globale assai difficile.

In ogni caso, le battaglie che Alessandro Meluzzi ha combattuto e continua a combattere sono le stesse che molti di noi, in modo diverso e luoghi simili, affrontano quotidianamente: chi ha dentro di sé il concetto di libertà può anche adattarsi a mostrarsi condiscendente, ma non farà mai parte del gregge, immunizzato contro il peggior morbo: la paura!

Chicca Morone: NARCISISMO: SENZA CONSAPEVOLEZZA DELL’ALTRO NON SI DIVENTA UOMINI…

Alessandro Meluzzi: La relazione IO/TU è una relazione fondativa, direi ontologica dell’umano nel senso che, senza relazione interumana, non c’è neanche l’IO: come spiega Martin Buber nei suoi discorsi sulla intersoggettività, quando il bambino nasce non ha contorni distinti del proprio SÉ corporeo; poi va formandosi progressivamente un IO cosciente; poi riconosce lo sguardo della madre e, poi, sviluppa le alterità, cioè il lui, il lei… cioè la terza persona singolare; ma il “tu”, un altro da me a cui riconosco la stessa autonomia la stessa libertà, la mia stessa autorevolezza, è un passaggio fondamentale dell’umano; per cui quando viene meno il rapporto IO/TU, come avviene in questo isolamento che non è soltanto fisico, ma è anche sociale, psicologico e profondo il problema non è da sottovalutare. Il distanziamento ha prodotto solipsismo autistico che annienta le funzioni dell’IO, non soltanto quello delle relazioni: ha quindi un aspetto devastante.

Il narcisismo non diventa una forma espansiva dell’IO, ma diventa un annichilimento, una forma di collasso del te, con tutto quello che può recare con sé la malattia, quindi suicidio, depressione, psicosi.

C.M.: TERRORISMO MEDIATICO HA INFLUITO A 360°: DOVE MAGGIORMENTE?

A.M.: È servito principalmente come “istrumentum regis”, per farci passare a un ordine poliziesco della vita e del mondo. Credo che sulla base di una proporzione ragionevole nel rapporto costi benefici, che in medicina c’è sempre stato, una malattia di cui muore dallo 0,1 allo 0,3% di ammalati, non avrebbe mai giustificato nella storia dell’umanità – dalla peste descritta da Tucidide a oggi – un cambiamento radicale che comprometta la società di questo tipo. Quindi è evidente che il problema non è prevalentemente sanitario.

C.M.: NASCITE CALATE: ABBIAMO PERSO IL 3,8% DELLA POPOLAZIONE…

A.M.: Sì, sono calate perché viene meno la speranza, la fiducia, la scommessa sull’esistenza, la vitalità; non stupisce che i giovani non si consolino stando in casa e facendo figli. In realtà quella che è venuta meno è stata l’accoglienza della libido, del desiderio dell’incontro, quanto di più negativo si possa immaginare.

C.M.: RELIGIONE. ACCETTABILE CHE UN VACCINO SIA COMPOSTO CON FETI ABORTITI?

A.M.: Purtroppo è un argomento su cui non posso esprimere il mio parere perché sono stato sentito dall’ordine dei medici in relazione ai richiami ricevuti in materia di vaccini: i vaccini sono argomento di cui non posso parlare più, se voglio continuare a lavorare; visto che non posso permettermi di non lavorare. Il video fatto con Diego Fusaro su questo argomento è stato cancellato da Youtube. Purtroppo non c’è più un grado di libertà tale da poter parlare di vaccini. Mi astengo quindi dal farlo. Posso però commentare le affermazioni di Bergoglio e del Vaticano quando dice che il problema non si pone neppure.

C.M.: COME SI PUÒ FARE?

A.M.: Non lo so. Da religioso direi pregare, perché il potere che ci sovrasta è talmente grande e potente che strumenti ordinari, politici o di comunicazione, temo proprio siano inutili.

C.M.: IL NULLA?

A.M.: Non vedo nessuna linea di resistenza da nessuna parte.

C.M.: CI SONO STATE MANIFESTAZIONI A LONDRA, PARIGI, BERLINO, MILANO…

A.M. Credo che anche in queste città ci sia un allineamento uguale. Il potere che ci sta guidando in questo momento è talmente ben organizzato, potente e viene da così lontano che non credo sia possibile fare niente.

C.M.: LE MANIFESTAZIONI ESISTONO, MA IL TUTTO È OSCURATO DAI MEDIA…

A.M.: Veramente non ne vedo. Da sessantottino non avrei mai immaginato che l’umanità avrebbe subito questo regime in maniera così docile. Evidentemente è stato tutto ben strutturato.

C.M.: L’ETÀ HA INCIDENZA SULLA REAZIONE PSICOLOGICA ALLA MALATTIA?

A.M.: Quale malattia? Il giovane come in tutte le cose reagisce con maggiore vitalità e un certo conformismo, il “diversamente giovane” avrà più paura, ma qualcuno mostra delle vie di resistenza che molti giovani non hanno.

C.M.: IL FATTORE CULTURALE HA INCIDENZA SULL’AFFRONTARE LOCKDOWN?

A.M.: Sicuramente, ma in quanto senso critico, non c’è differenza tra acculturati e meno. Il conformismo sembra coinvolgere proprio tutti.

C.M.: ABBRACCIARSI SPESSO, ALMENO PER 20 SECONDI PRODUCE: L’ABBASSAMENTO DEL LIVELLO DI CORTISOLO, L’ORMONE DELLO STRESS; L’AUMENTO DEL LIVELLO DI OSSITOCINA, ORMONE DELL’AMORE; L’AUMENTO DEL LIVELLO DELLA DOPAMINA, NEUROTRASMETTITORE DEL PIACERE; LO STIMOLO DELLA PRODUZIONE DI EMOGLOBINA, CHE TRASPORTA L’OSSIGENO AI TESSUTI ECC.

A.M.: L’abbraccio è un momento di conforto, sicuramente. Gli esseri umani hanno bisogno di contatto, di relazione, di vicinanza, di continuità, di tenerezza, di affetto, di amori in ultima istanza. Quando questo, per un attimo, viene ripristinato, ci sentiamo tutti più consolati, anche se siamo angosciati, ansiosi, spaventati. Sarà poi difficile dosare la dopamina, l’ossitocina o gli anticorpi: certamente abbracciarsi, baciarsi ha sempre fatto bene all’umanità.

C.M.: IL FENOMENO DELL’ON-LINE BRAIN COLPISCE IL LOBO FRONTALE, SEDE DELLA DECISIONE, DELLA STRATEGIA: DIVENTA ATROFICO E PERDE NEURONI IN MODO IRREVERSIBILE. L’ASSOTTIGLIAMENTO DELLA CORTECCIA È STRETTAMENTE COLLEGATA ALLA PERDITA NEURONALE: DIVENTA DIFFICILE FISSARE IL RICORDO. RAGAZZI TESTATI MANIFESTANO PERDITA DI MEMORIA E DI ATTENZIONE E, SE NON ORA, SI PRESUME VADANO INCONTRO A PSICOPATOLOGIE SOCIALI. IL SUO PARERE?

A.M.: Era già iniziato con l’isolamento sociale, adesso con educazione distanziata e il DAD mi sembra sia portato alle estreme conseguenze. Questa situazione rende autistici, depressi, bipolari, con disturbi di personalità. Ne vedremo di tutti i colori o di un colore solo, il grigio, se preferisce…

C.M.: QUALE SIMBOLO HA INFLUENZATO MAGGIORMENTE LA SUA VITA?

A.M.: Quello della croce, cioè il fatto che c’è anche un tempo in cui trionfa il Demonio: non è detto che sia per sempre, ma per il momento è così. C’è un braccio orizzontale e un braccio verticale: uno che ci unisce al cielo e l’altro che ci unisce agli altri uomini e alla terra.

C.M.: VIA DELL’IMMANENZA E DELLA TRASCENDENZA… IL PUNTO DI INCONTRO SI TROVA NEL CUORE: LA SUA VISIONE NON TROVA CONFORTO IN UN SAPERE PIÙ ALTO? NON C’È POSSIBILITÀ DI SALVAZIONE?

A.M.: La possibilità di salvazione passa attraverso la capacità di far vivere quella grande dimensione del Cristo cosmico che vive dentro di noi. Dio si è fatto uomo nell’incarnazione di Gesù di Nazareth, detto Cristo, perché l’uomo potesse scoprire la sua vera vocazione che è divina. I padri greci lo chiamano Theosis, divinizzazione dell’uomo. Se noi perdiamo il nostro rapporto con la natura divina, perdiamo la forza della creazione che ci ha fatti a immagine e somiglianza di Dio. Questa benedizione originaria, di essere figli di Dio, dà alla primogenitura Gesù un senso ancora più forte attraverso la croce, ma soprattutto attraverso la resurrezione.

C.M.: LE PAROLE DI MONSIGNOR VIGANO CHE IMPRESSIONI LE HANNO FATTO?

A.M.: Le sottoscrivo dalla prima all’ultima. Mi stupisco che lo facciano ancora parlare.

C.M.: GIÀ, COME MAI NON L’HANNO IMBAVAGLIATO?

A.M.: Credo che l’abbiano già fatto abbondantemente. Parla da un luogo sconosciuto di un paese ancora abbastanza libero come gli Stati Uniti, che ha una dialettica interna vivace. In Italia non avrebbe avuto modo di esprimere le proprie opinioni in modo così netto.

C.M.: DEI SETTE VIZI CAPITALI QUALE GIUDICA NON SIA UN PECCATO E QUALE IL PIÙ ESECRABILE?

A.M.: Il più esecrabile è l’orgoglio perché da questo derivano gli altri. Quando l’uomo pensa di essersi fatto Dio, ha toccato il suo abisso più terribile. Due sono le espressioni dell’orgoglioso: nella vanagloria, cioè nella manifestazione esibizionistica; oppure nell’orgoglio vero e proprio, quando pensa di potersi sostituire a Dio: la tentazione di Lucifero. Non giudico un peccato l’ira, perché di fronte a infinite e immense ingiustizie, a tanta stupidità non riesco a non adirarmi. Faccio fatica a rimanere maestro di pace.

C.M.: UNO SGUARDO VERSO IL FUTURO

A.M.: Purtroppo dovendo lavorare per vivere e non vivendo di rendita o di prebende sono costretto a tacere.

L’intervista è stata pubblicata il 4 aprile 2021 Civico20News:

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=40964&fbclid=IwAR3NB–VFr1fhqAHU_OvBrb1_J-DO6HpenMNZcLxprKOhLd7QIqhkLb8ShI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *