Abbiamo intervistato Giancarlo Guerreri, personaggio di spicco in una Torino sabauda e troppo spesso poco propensa a mettere in mostra i propri “doni”.
Vincitore del premio “Milano International” con il suo romanzo storico ed esoterico “La commedia segreta” ne vedrà a breve la pubblicazione con Pegasus Edizioni.
Questa intervista è anticipo alla recensione che verrà fatta all’uscita in libreria del volume, probabilmente a maggio.
La laurea in biologia e il primo impatto con il mondo del lavoro al giardino zoologico: più facile dialogare con gli umani o con gli animali?
Sono entrato nel mondo del lavoro alla fine degli anni Settanta, grazie alla mia passione per gli animali. Ho scelto di lavorare con pesci e rettili, noti per il loro adorabile silenzio. Le maggiori soddisfazioni le ho ricevute dagli Anemoni di mare… ottimi ascoltatori, discreti e riservati. Non le nascondo che alcuni commenti espressi dal distratto pubblico dei visitatori, riuscivano a riservare divertentissime sorprese.
Purtroppo qualcuno molto “in alto” decise di far chiudere i cancelli, smantellando fisicamente le strutture contenitive, trasferendo gli animali in altri giardini zoologici, o vendendoli direttamente ai circhi equestri… una soluzione “all’italiana” che come il noto divorzio presentava delle note di ipocrisia difficilmente equiparabili…
In ogni caso ricordo quella prima esperienza lavorativa con gran senso di rimpianto e profonda tenerezza.
L’affiliazione alla massoneria è stata una tradizione familiare o una sua esigenza interiore?
Sono stato ammesso alla massoneria grazie a un caro amico che conosceva i miei interessi per il mondo della metafisica. Sono entrato con la speranza di essere subito indottrinato agli approfondimenti legati alla metafisica, per poi scoprire che tali argomenti vengono, giustamente, affrontati solo negli Alti Gradi del Rito Scozzese. La massoneria è una straordinaria palestra che raccoglie moltissime persone per bene che cercano sinceramente di migliorare la propria conoscenza del mondo e sono disposte a modificare la propria percezione delle cose, lavorando alacremente su loro stesse.
La vera priorità per un massone è quella di raggiungere un buon grado di conoscenza del proprio Essere, di ragionare senza il vincolo dei dogmi religiosi e di imparare a pensare con la propria testa. Essere liberi e di buoni costumi, questo viene richiesto ad un profano che bussi alla porta del Tempio.
Perché secondo lei alla massoneria vengono mosse critiche suffragate per altro da episodi di personaggi ambigui?
Alcune persone si permettono di esprimere giudizi negativi, privi di alcun fondamento, diffondendo l’idea che la massoneria sia una accozzaglia di brutte persone… il web è ricco di tristi esempi.
Ovviamente se ci vogliamo riferire ad esempi molto discussi, come l’inchiesta sulla P2, dovremo fare la dovuta chiarezza e analizzarne i dettagli con grande lucidità e onestà intellettuale.
Chi parla male della massoneria lo fa essenzialmente per due motivi: ne parla male perché non la conosce direttamente e si limita a raccogliere tutte le cretinate che vengono pubblicate da gentaglia che chiacchiera e scrive senza conoscere i fatti. Oppure ne parla male per lo stesso motivo che spinse la nota volpe a denigrare l’uva, non potendola raggiungere… Spesso talune persone vengono rifiutate: ne ho scartate personalmente alcune, in certi casi perché dichiaratamente atee, in altri perché sprovviste dei requisiti necessari.
Una piccola ma doverosa precisazione: massoneria non è un termine protetto da alcuna legge dello Stato, per tanto chiunque decida di farlo potrà rivolgersi ad un notaio per fondare una nuova obbedienza, senza alcun vincolo di legge. In Italia esistono tre Obbedienze che hanno ricevuto dei riconoscimenti da Istituzioni iniziatiche di altre Nazioni. La maggioranza delle rimanenti, il cui numero imprecisato supera il centinaio, non ha alcuna struttura e nessun titolo di riconoscimento.
Noi, come Gran Loggia d’Italia degli ALAM, abbiamo da tempo richiesto una certificazione ufficiale che possa fare chiarezza su questo mondo inflazionato da piccole obbedienze prive di valore.
I suoi scritti vengono ambientati nel Medioevo: vagheggia cavalieri, dame, tornei perché si sente ancora presente in quell’epoca o perché vuole dare insegnamenti, racchiusi proprio in quel periodo, a chi è in grado di percepirli?
Il Medioevo è stato un periodo straordinario, oscurato principalmente dal potere di una Chiesa che stava prendendo sempre maggior spazio, soprattutto in ambito temporale.
Il Medioevo, come qualsiasi altra epoca, è stato uno degli scenari che hanno visto come protagonisti noi stessi indossare corpi e panni diversi; quindi moltissimi di noi potranno ritrovare se stessi attraverso quei medesimi racconti che molti scrittori hanno voluto illustrare.
Con la forza dell’immaginazione e con altre tecniche specifiche, è possibile entrare nella propria mente per trovare delle risposte alle domande che riguardano la conoscenza di noi stessi.
Ho rivissuto alcune esperienze molto coinvolgenti che mi hanno profondamente cambiato. Ho rivissuto antiche situazioni proiettandomi nelle dimensioni mentali, “ricordando e rivivendo” momenti di grande coinvolgimento.
Ora, in questa fase conclusiva della vita, dedicata alla ricapitolazione e all’analisi di quelle antiche memorie, posso dire di aver imparato alcune cose e di aver trovato nella “scrittura”, sia in forma di prosa sia di poesia, una chiave per condividere con gli altri le mie esperienze.
Scrivo romanzi, raramente saggi, perché questa forma letteraria mi consente maggiore libertà e mi permette di descrivere quello che l’immaginazione vede e ode.
Il concetto di tempo, inteso come sequenza di eventi, appartenendo alla dimensione duale e mentale, non ha valore assoluto. È quindi possibile forzarne i limiti e rivivere momenti proiettati sia nel passato sia nel futuro.
Nella biblioteca virtuale dovesse scegliere gli autori tra cui posizionarsi, quali privilegerebbe e perché?
In una biblioteca virtuale cercherei di ricavarmi un piccolo spazio tra i poeti rinascimentali, perché ritengo che quel tipo di espressione letteraria mi appartenga più di qualsiasi altra. Mi diletto a scrivere in endecasillabi, riprendendo lo schema delle terzine incatenate, in stile dantesco.
Scrivere in uno stile che non è più di moda potrà far sorridere qualcuno, ma potrebbe anche essere considerata una proposta post moderna di poesia in stile arcaico, rivisitata e resa più attuale.
Sono anche affascinato dal simbolismo ermetico, dalle interpretazioni anagogiche dei testi e dalle esegesi alternative dei libri sacri.
Utilizzando la forma del romanzo esoterico, per trattare argomenti diversamente canonici, potrei veder realizzata anche l’ambizione di trovare qualche mio scritto tra i lavori degli occultisti cabalisti.
Non mi spiacerebbe neppure vedere qualche mio libro nello scaffale degli scienziati, o meglio dei filosofi della Scienza: adoro figure come Charles Darwin, Ernst Haeckel e Alfred Wallace. Si tratta, come sappiamo, di personaggi che hanno prodotto teorie complesse, allargando le proprie speculazioni agli ambiti della filosofia.
Giordano Bruno e Dante Alighieri due “eretici” molto presenti nei suoi scritti: cosa avrebbe consigliato loro di non scrivere fosse stato coevo e in relazione con loro.
A Giordano Bruno non avrei suggerito nulla, ci mancherebbe altro; è diventato un autentico eroe che costituisce ancora oggi una spina nel fianco della Chiesa di Roma. La sua statua posta in Campo de Fiori, opera del massone Ettore Ferrari, guarda dal 1889 la Sede papale con occhi beffardi, in attesa che un pontefice si decida a chiedergli scusa.
Per quanto riguarda Dante mi potrei solo complimentare per come sia riuscito ad occultare degli autentici messaggi esoterici all’interno delle proprie opere. Probabilmente se ne scopriranno di nuovi, come le sue convinzioni sulla trasmigrazione delle anime, di matrice catara… cosette sicuramente nuove e divertenti che faranno inorridire i cattolici e gli accademici paludati… e riflettere qualche serio studioso.
Ricorda quale è stato il suo primo libro e come le è arrivato?
Certo, mi regalarono “Non è Terrestre” del famoso e compianto Peter Kolosimo. Uno strano saggio che parlava di extraterrestri, di paleo archeologia e di tanti argomenti legati al mistero a alla fantascienza. Vi erano scritte molte ingenuità, ma ebbe l’indiscusso valore di aprire gli occhi a un’intera generazione su ipotesi bizzarre ma non necessariamente folli.
Il peccato capitale che detesta e quello che secondo lei non è proprio un peccato.
Detesto l’accidia e l’ignavia, onestamente non so se siano peccati capitali, ma qualora non lo fossero ci metterei del mio per farli inserire nella categoria …
Sicuramente credo che la lussuria non sia un peccato, se manifestata consensualmente con il proprio partner. La ricerca del piacere è un bene da esercitare rispettando l’altro, i cui limiti dipendono da scelte di carattere personale. Il male viene sempre declinato da coloro che vivono situazioni personali dettate o influenzate da strutture morali dogmatiche, che si arrogano il potere di giudicare e di reprimere gli altri.
Il piacere, applicato agli ambiti generali, va vissuto in libertà, con l’intelligenza del cuore e la complicità del corpo, nei limiti imposti non solo dalle leggi morali che variano nel tempo, ma soprattutto da quelle naturali.
Naturalmente chi avrà la fortuna/saggezza di intraprendere una Via Iniziatica, adatterà i propri comportamenti ai fini della Via stessa, modificando le proprie abitudini e cercando di gestire con la volontà i propri istinti. Ovviamente per libera scelta, mai per costrizione alcuna.
Assunto nell’Olimpo, quale entità le viene incontro per assorbirla e renderla partecipe della propria divinità?
Questo non posso sapere, ovviamente, ma nella fortunatissima e folle ipotesi che ciò accadesse, vorrei poter incontrare un personaggio come Platone o Pitagora, che non appartengono al Pantheon dell’Olimpo, me che potrebbero insegnarmi come essere più saggio nelle prossime incarnazioni.
Il mito platonico di Er ci insegna che decidiamo il futuro delle nostre vite tra una esistenza e l’altra, scegliendo il progetto della prossima incarnazione in base a scelte di natura personale, affiancati da un daimon che ci aiuta a rispettarle, una volta nati. Quindi, a differenza di ciò che generalmente si pensa il cosiddetto libero arbitrio lo esercitiamo prima di nascere.
Credo che solamente inserendo nella nostra vecchia – e in parte obsoleta – cultura occidentale qualche “visione” di natura mistica o filosofica, per rendere più credibile il senso della Vita, potremo attuare quel salto quantico indispensabile alla nostra evoluzione interiore.
La moderna società dei consumi può essere paralizzata da una molecola di DNA rivestita di lipidi, conosciuta generalmente come virus: si tratta del noto granellino di sabbia che riesce a fermare il gigantesco ingranaggio ipertecnologico a prova di quasi tutto.
L’arroganza dell’uomo è proverbiale e vecchia come il mondo. Il delirio di onnipotenza ci ha portato a essere pari al demiurgo che ci ha creati, dimenticandoci che il demiurgo è solo una delle tante creazioni delle divinità e non la Divinità.
Apparire piuttosto che essere, desiderare piuttosto che volere, subire piuttosto che agire… e così via, sembra che l’uomo di oggi, incatenato da regole obsolete e da paradigmi superati, si dimeni come un pesce in un lago prosciugato, obbedendo a precetti deliranti privi di alcun senso.
Il grande Battiato parlava di centro di gravità permanente, ripercorrendo concetti declinati da tradizioni millenarie, validi ancora ai nostri giorni.
L’uomo di oggi ha la necessità di crescere spiritualmente e si stupisce di fronte a qualsiasi accidente che possa essere fuori dal proprio controllo.
Un noto detto rosacruciano afferma che “Qualunque cosa succeda è sempre la cosa migliore che possa accaderci”. Per accettare questo insolito paradigma bisogna essere umili e consapevoli del fatto che siamo piccoli e in balia di accidenti tanto piccoli da essere assolutamente invisibili a occhio nudo. Significa anche che esiste Qualcosa/Qualcuno di infinitamente grande come l’Amore, in grado di Movere il Sole e l’altre Stelle.
Se dovesse rivolgere una preghiera, cosa chiederebbe?
Una preghiera? Bellissima domanda… Direi semplicemente “Sia fatta la Tua Volontà e non dare retta a quello che desidero… io”.
Note biografiche
Nato a Torino nel 1954, si è laureato in Scienze Biologiche presso l’Ateneo di Torino. Ha svolto attività di quadro presso importanti case farmaceutiche impegnate nella ricerca biotecnologica.
Da sempre interessato agli aspetti nascosti della cultura in generale ha pubblicato romanzi dai contenuti espressamente esoterici.
L’Ombra della Luna – la via del Tarocco (2007), Il Profumo di Kether (2010), (Il segreto di Welma Fox (2011), La Danza dei Tarocchi (2012), Il Cristallo dai mille Volti (2014) e Il mistero di Leonardo da Vinci (2019).
Nel 2020 ha vinto il Premio “Milano International” con un’opera inedita che è attualmente in fase di stampa: La Commedia Segreta.
Tra il 2005 e il 2017 ha realizzato tre commedie per il teatro: La Sfera di Cristallo, Lo scheletro nell’armadio e Il Testamento del Vascello Fantasma.
Da alcuni anni fa parte della dirigenza della Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. Antichi Liberi Accettati Muratori, Obbedienza di Palazzo Vitelleschi, con il 33° Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato e l’incarico di Gran Maestro Aggiunto della GLDI.
Nel 2014 ha partecipato, come attore e consulente, al film di Louis Nero Il Mistero di Dante, da cui ha tratto l’omonimo saggio presentato da Edizioni Giuseppe Laterza di Bari. Tra gli attori due premi Oscar, F. Murray Abraham, Taylor Hackford e il regista italiano Franco Zeffirelli.
Nel 2017 ha partecipato come co-sceneggiatore al film “The Broken Key” di Louis Nero: tra gli attori Rutger Hauer, Michael Madsen, Christopher Lambert, Geraldine Chaplin, William Baldwin, Franco Nero, Kabir Bedi e molti altri.
Attualmente svolge attività di divulgazione presso numerose Sedi Nazionali, sviluppando argomenti di carattere ermetico, storico, massonico e filosofico.
Intervista a cura di Chicca Morone, marzo 2020.